La bugia bianca di Napoleone
Jean-Jacques Causse
Caux (Occitania), 29 Agosto 1751 – Dego, 15 Aprile 1796
Soldato nel 1770, sergente nel 1776, aiutante nel 1789, luogo- tenente nel 1792, maggiore nel 1793, si distingue nella campagna dei Pirenei, colonnello nel 1793, generale di brigata nel 1795.
All’inizio della campagna d’Italia la sua brigata, con quella del Cervoni formano la divisione al comando di La Harpe.
Determinante é lo slancio che infonde nei suoi soldati nella battaglia di Montenotte del 12 aprile.
Il 14 aprile, a Dego, in testa alla sua colonna varca a guado il Bormida, ingrossato per le piogge, da Pra Marenco e collabora alla conquista della ridotta dei Magliani.
Il 15 aprile la divisione La Harpe é in marcia verso Montezemolo, ma viene richiamata d’urgenza a Dego in quanto gli austriaci in un attacco di sorpresa avevano messo in fuga i francesi e riconquistato le posizioni perdute nel giorno precedente.
Causse, nel pomeriggio, é tra i primi a rientrare in Dego ed alla testa dei suoi soldati guada ancora una volta il Bormida e va all’attacco della ridotta dei Magliani, ma nell’azione é colpito al fianco e viene portato via morente dal campo di battaglia.
Napoleone Bonaparte gli passa vicino e Causse con voce spenta gli chiede “Dego é ripreso?” Napoleone rispose “Il ridotto si ” – “Allora viva la Repubblica! muoio contento ”
Bugia pietosa perché la battaglia é ancora più che mai incerta e si concluderà vittoriosamente solo in serata grazia anche al suo subalterno Lanusse (vedi in personaggi).
L’episodio compare anche nel quadro di Francois Henri Mulard “Morte del generale Causse nella battaglia di Dego in presenza di Bonaparte” custodito a Versailles nel “Musee et Domaine National de Versailles et de Trianon”. A Parigi, il suo nome è inciso sulla sommità del pilastro sud dell’Arco di Trionfo. Il suo busto è esposto nella Galleria dei generali di Versailles. Un dipinto di Hippolyte Lecomte che illustra la sua morte a Dego si trova al Museo del Louvre. Il suo nome è riportato sull’Arc de Triomphe a Parigi.
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